L’Ue promuove le etichette sostenibili: maggiore responsabilità da parte dei produttori e più consapevolezza nelle abitudini alimentari dei consumatori.
News del 23-06-2022
Limitare le emissioni provenienti dal settore alimentare è un’intervento necessario per poter contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Green Deal. La relazione tra sostenibilità e salute spinge alla promozione della consapevolezza nei confronti dei consumatori. Nell’ambito della Farm to Fork Strategy la Commissione europea ha proposto un sistema di etichettatura nutrizionale obbligatorio armonizzato; un’etichetta trasparente, da cui far emergere i dettagli inerenti al processo produttivo e distributivo alimentare. Le etichette sostenibili evidenziano la carbon footprint degli alimenti. Vediamo di cosa si tratta e quali sono le posizioni dei Paesi Ue.
L’obiettivo delle etichette sostenibili è favorire la transizione verso modelli più green, considerando le emissioni di CO2, gli impatti sulla biodiversità e l’uso di pesticidi.
Le etichette sostenibili consentono ai consumatori di poter decidere se acquistare o meno un prodotto o sceglierne uno piuttosto che un altro.
L’etichetta è prodotta sulla base di specifici standard e considera diversi fattori ambientali. È utile ai consumatori perché:
La Commissione europea lavora da tempo su provvedimenti che possano cambiare le abitudini alimentari dei consumatori. Insieme alle autorità nazionali di tutela dei consumatori ha pubblicato i risultati di un’indagine effettuata sul mercato online; lo scopo era individuare le violazioni del diritto Ue per quanto riguarda la tutela dei consumatori.
L’indagine si è focalizzata sul greenwashing; sono state analizzate le affermazioni ecologiche utilizzate dai produttori ed è emerso che nel 42% dei casi sono risultate false, ingannevoli o potenzialmente scorrette.
L’idea di creare un’etichetta sostenibile unica nasce per rendere maggiormente consapevoli le scelte di acquisto dei consumatori e per annullare ogni tentativo di greenwashing, includendo criteri ambientali e nutrizionali.
Circa un terzo delle emissioni di gas serra è legato al settore alimentare, ecco perché le scelte dei piatti che i consumatori decidono di portare in tavola incidono notevolmente sul riscaldamento globale. Le etichette sostenibili non intendono imporre decisioni o restrizioni, cercano piuttosto di sensibilizzare e indirizzare le persone a compiere scelte che possano contribuire a diminuire l’impatto climatico e al contempo migliorare la propria alimentazione.
É importante evidenziare che la carbon footprint degli alimenti dipende da diversi fattori, quindi la responsabilità delle azioni sostenibili nel settore alimentare deve interessare tutti gli attori della filiera, non solo i consumatori:
Con l’etichetta nazionale a semaforo Nutri Score l’Ue ha voluto sperimentare un sistema molto simile a quello progettato per segnalare l’efficienza energetica degli elettrodomestici; uno strumento che Gran Bretagna, Francia e successivamente Belgio e Germania, hanno adottato senza problemi.
L’immagine di un semaforo assegna un colore ad ogni alimento in base al livello di zuccheri, grassi e sale contenuti in ognuno di essi. I cibi con semaforo verde sono preferiti rispetto a quelli con semaforo rosso.
Alcune organizzazioni appartenenti al settore alimentare francese hanno lanciato un sistema indipendente denominato Eco Score, nato successivamente al Nutri Score.
Lo scopo è promuovere la consapevolezza sull’impatto ambientale generato dalle abitudini alimentari dei consumatori. L’Eco Score tiene conto del ciclo di vita del prodotto, (produzione, trasporto, imballaggi) rispetto a quanto accade nell’etichetta a semaforo alimentare che invece considera gli aspetti nutrizionali.
Il modello di etichettatura Nutri Score è universalmente riconosciuto da nutrizionisti e scienziati. Nonostante ciò, in Italia vi sono stati diversi ostacoli nella sua applicazione in quanto le indicazioni a semaforo sono state definite penalizzanti per la dieta mediterranea e per i prodotti made in Italy. Questo ha fatto sì che venisse introdotto il NutrInform Battery.
Il NutrInform Battery è stato introdotto ufficialmente in Italia a dicembre 2020, in alternativa al Nutri Score. Si tratta di un sistema totalmente italiano proposto dalla Commissione europea e promosso dai Ministeri dello Sviluppo Economico, delle Politiche Agricole, della Salute e degli Esteri; è stato realizzato in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, il Consiglio per la Ricerca Economica e Alimentare e i rappresentanti delle associazioni di categoria dell’intera filiera agroalimentare e dei consumatori.
Il periodo sperimentale in cui è stato applicato il sistema a batteria ha fatto emergere quanto sia stato utile nel facilitare la comprensione da parte dei consumatori in merito all’apporto energetico e nutritivo degli alimenti. L’etichetta è pensata come una batteria in cui sono rappresentati i valori relativi ad una singola porzione di cibo consumata; sono indicate le percentuali di energia, grassi, grassi saturi, zuccheri e sale presenti in ogni singola porzione, rispetto alla quantità raccomandata quotidianamente.
Gli obiettivi del sistema a batteria sono:
La produzione alimentare responsabile consente di ridurre l’impatto ambientale e facilita le scelte di consumo. Ogni prodotto ha un’impronta di carbonio più o meno elevata, che dipende dalle emissioni di CO2 generate durante tutto il ciclo di produzione.
Le emissioni di gas serra nel settore alimentare derivano dall’utilizzo delle risorse naturali, dai materiali usati per il packaging e dai macchinari necessari per la produzione, il confezionamento e il trasporto.
Misurare la carbon footprint degli alimenti ti permette di ottenere importanti vantaggi, sia economici sia ambientali.
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