Economia del futuro: le imprese italiane verso la decarbonizzazione

Le imprese possono raggiungere la neutralità climatica partendo dall’adozione di best practice sostenibili e con il supporto dell’Unione europea.

   News del 21-04-2022

Il Global Compact Network Italia ha dedicato la sesta edizione del Business & SDGs High Level Meeting al tema “Le imprese italiane verso la decarbonizzazione: una transizione giusta e inclusiva”. L’Europa assume un ruolo guida nell’azione per il clima ma anche le imprese devono fare la loro parte nell’economia del futuro. Vediamo cosa è emerso dal meeting e cosa devono fare le imprese per raggiungere gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile, contribuendo alla neutralità climatica.

Business e SDGs High Level Meeting: cos’è e obiettivi

le imprese italiane verso la decarbonizzazione le best practice sostenibili per l'economia del futuroNel mese di maggio del 2021 si è tenuto il Business & SDGs High Level Meeting, promosso da UN Global Compact Network Italia. L’incontro è stato ideato per stimolare il dialogo e il confronto tra i vertici delle aziende che fanno parte del Global Compact delle Nazioni Unite. 

Le imprese aderenti sono impegnate sul fronte della sostenibilità in tutte le sue sfaccettature. L’evento si è focalizzato sulla decarbonizzazione, sottolineando il ruolo chiave delle aziende nel raggiungimento di un’economia a zero emissioni, in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima.

Imprese italiane e decarbonizzazione: cosa è emerso dal meeting

Al meeting hanno partecipato amministratori delegati, presidenti e top manager. 
Dalla condivisione di prospettive del contesto nazionale, di sfide che le imprese sono chiamate ad affrontare e delle opportunità da cogliere sono emerse le best practice a cui le imprese dovrebbero affidarsi per poter contribuire attivamente alla decarbonizzazione:

  • sostenibilità: elemento imprescindibile per le imprese per attrarre investimenti, creare valore nel lungo periodo, migliorare la competitività e la resilienza del business;
  • decade of action (programma creato nel 2020 che prevede soluzioni accelerate per le maggiori sfide relative agli SDGs): le imprese devono aumentare il loro contributo agli obiettivi di sviluppo sostenibile, soprattutto in merito all’obiettivo 13 “Agire per il clima”;
  • finanza: supporto alla decarbonizzazione e al raggiungimento degli SDGs; è necessario prevedere allocazioni di capitali prediligendo attività a basso impatto ambientale;
  • governance: una struttura aziendale adeguata può rendere concreta l’attenzione alla sostenibilità, sia all’interno sia all’esterno dell’azienda;
  • strategia aziendale: il processo di trasformazione deve riguardare tutta la catena dell’azienda;
  • collaborazioni multistakeholder: le grandi imprese e le PMI devono realizzare un percorso di transizione; progettare prodotti e servizi in ottica green e circolare e avviare iniziative premianti per i fornitori sostenibili;
  • coinvolgimento della supply chain: agevolare a livello amministrativo i progetti legati alla sostenibilità e sensibilizzare in merito al valore della transizione;
  • promozione della cultura della sostenibilità: coinvolgere le nuove generazioni;
  • investimenti in elettrificazione e fonti energetiche alternative: puntare sull’innovazione di infrastrutture e materiali, eolico, idrogeno, bio metano;
  • gestione dei rischi: lo Stato deve contribuire mediante risorse economiche (obbligazioni o equity) che incentivano le imprese ad investire, così da ottenere una riduzione dei rischi;
  • metriche: le imprese devono uniformarsi agli standard internazionali ed europei, come la Tassonomia Ue;
  • economia circolare e migliore gestione delle risorse: prestare attenzione all’impatto negativo generato dalle attività d’impresa, ridurre le emissioni di CO2, tutelare la biodiversità;
  • condizioni abilitanti esterne: le iniziative e i fondi stabiliti dal PNRR rappresentano un supporto alla decarbonizzazione.

Dal meeting è emersa l’importanza del ruolo dell’Ue in affiancamento alle imprese italiane, al fine di rendere il Paese più resiliente e competitivo, e ridurre le emissioni di CO2 per cercare di contenere l’aumento della temperatura globale al di sotto del 2°C.

Riduzione emissioni CO2: le iniziative dell’Ue

Le iniziative dell’Ue che contribuiscono in modo sostanziale al raggiungimento di un’economia Net-Zero sono il Green Deal e il Next Generation EU; due strumenti in grado di affrontare i cambiamenti climatici e rafforzare la società e l’economia.

Il Green Deal è un insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione europea con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050; una serie di proposte in materia di clima, energia, trasporti e fiscalità che consentono di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990.

Il Next Generation EU è il fondo istituito a supporto degli Stati membri al fine di una corretta gestione dei cambiamenti climatici; il 30% delle risorse è destinata alla transizione energetica. Il Fondo per la ripresa opera su tre assi che rispettivamente rendono l’Europa più verde, più digitale e più inclusiva.

Dalla riduzione emissioni di CO2 alla neutralità climatica

Le imprese sono in grado di rilanciare l’economia e accelerare la transizione verso la neutralità climatica. Il primo passo da compiere è la riduzione delle emissioni di CO2; solo dopo aver misurato, gestito e ridotto le emissioni le aziende hanno la possibilità di compensare la CO2 rimanente mediante l’acquisto di crediti di carbonio.

La carbon footprint ti permette di misurare le emissioni di gas serra generate da un prodotto durante il suo intero ciclo di vita o dall’organizzazione. Calcolare la carbon footprint vuol dire conoscere qual è l'impatto ambientale causato dalle attività aziendali, identificare quelle che generano una maggiore intensità di emissioni così da poter intervenire per ridurle, partecipando alla lotta al cambiamento climatico. 

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