Le zone rurali rappresentano un importante contributo allo sviluppo sostenibile. I finanziamenti dell’Unione europea nel settore agricolo puntano alla neutralità climatica e alla transizione ecologica.
News del 23-11-2021
Le politiche agricole e di sviluppo rurale dell’Ue costituiscono una parte importante nell'Agenda 2030; promuovono alcuni obiettivi di sviluppo sostenibile, come sconfiggere la fame nel mondo, porre fine alla povertà, raggiungere una buona occupazione e la crescita economica, garantire modelli di consumo e produzione sostenibili, utilizzare in modo sostenibile le risorse della Terra. Lo sviluppo rurale è il secondo pilastro della politica agricola comune (PAC). Per affrontare le difficoltà presenti nelle zone rurali e per migliorare il loro potenziale, sono stati finanziati diversi progetti dalla Commissione europea. Vediamo quali azioni sono intraprese al fine di valorizzare queste aree e supportare le imprese agricole.
Quasi un terzo dei cittadini europei vive in zone rurali, le quali rappresentano un settore fondamentale per la lotta contro i cambiamenti climatici. Ricoprono un ruolo importante nella gestione responsabile delle risorse naturali e consentono la transizione verso un’Europa verde e sostenibile.
Nelle aree rurali europee l’età media della popolazione è superiore rispetto a quella delle aree urbane. Questo aspetto, insieme alla mancanza di connettività, all’insufficienza delle infrastrutture, all’assenza delle opportunità di lavoro diversificate e ad un accesso limitato ai servizi, rende le zone rurali un luogo meno attrattivo per vivere e lavorare.
La PAC, la politica europea adottata dall’Unione, rappresenta la strategia per ridurre i limiti di queste aree, per uno sviluppo equo e stabile anche nel settore agricolo dei Paesi Ue.
La politica agricola comune contribuisce notevolmente all’agricoltura assicurando un approvvigionamento alimentare sicuro, di qualità e a prezzi accessibili; allo stesso tempo, tutela l’ambiente e il benessere degli animali, contrastando il dissesto idrogeologico.
Grazie al sostegno della PAC gli agricoltori europei hanno la possibilità di poter competere con gli agricoltori degli altri Paesi, continuando a soddisfare le esigenze dei consumatori.
La nuova PAC entrerà in vigore il 1° gennaio 2023 (PAC 2023-2027). Prevede più di 350 miliardi di finanziamenti per il settore agricolo, al fine di raggiungere gli obiettivi della transizione ecologica e della neutralità climatica.
Il contributo della PAC è sostenuto dal FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale). Gli investimenti provenienti dal fondo europeo sovvenzionano l’insediamento dei giovani agricoltori, il rinnovamento dei villaggi, l’installazione della banda larga nelle aree rurali, il passaggio ad un’agricoltura biologica.
I finanziamenti del FEASR sono attuati dai Paesi Ue attraverso i PSR (Programmi di Sviluppo Rurale). I progetti e gli investimenti sostengono le imprese agricole e la loro modernizzazione.
I programmi sono realizzati nel rispetto delle sei priorità del fondo europeo agricolo:
Le priorità del fondo sono suddivise in 18 aspetti specifici in cui sono definiti gli obiettivi e le strategie attuate per conseguirli. I progressi sono monitorati attraverso il quadro comune di monitoraggio e valutazione (CQMV).
La Commissione europea ha presentato una visione a lungo termine per le zone rurali dell’Ue fino al 2040. La visione propone un patto rurale e un piano d’azione.
Con il patto l’Unione europea intende incoraggiare lo scambio di idee e proposte da parte dei cittadini, degli stakeholder e delle autorità locali, regionali e nazionali.
L’obiettivo è affrontare i problemi e le preoccupazioni delle aree rurali, valorizzando le nuove opportunità offerte dalla transizione verde e digitale; ciò individuando i mezzi per migliorare la qualità della vita e realizzare uno sviluppo territoriale che sia in grado di stimolare la crescita economica.
Il Piano d’azione della Commissione europea ha l’obiettivo di rendere le zone rurali più forti, connesse, resilienti e prospere, mediante:
Il Piano d’azione è aggiornato regolarmente e la sua attuazione è monitorata dalla Commissione europea.
L’agricoltura sostenibile ha come obiettivo principale la riduzione delle emissioni di gas serra, al fine di salvaguardare le risorse naturali e soddisfare il fabbisogno alimentare senza compromettere gli ecosistemi.
Per migliorare la qualità e la sostenibilità delle coltivazioni, rendere maggiormente competitiva la tua impresa agricola e apportare un valore aggiunto alla qualità dei prodotti coltivati, è necessaria l’integrazione di un approccio sostenibile, attraverso:
Il settore agricolo è una delle attività produttive più esposta ai cambiamenti climatici. Un’alta efficienza produttiva è in grado di ridurre le emissioni di CO2. Il calcolo della carbon footprint ti permette di conoscere la quantità di emissioni generate nelle fasi di coltivazione, lavorazione, confezionamento, trasporto e distribuzione.
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