Azioni sostenibili, calcolo delle emissioni di CO2 e rispetto ambientale: ecco come la filiera del vino può diventare carbon neutral.
News del 16-09-2021
Il vino rappresenta uno dei prodotti più importanti nell’esportazione agroalimentare italiana. É necessario che le aziende che si dichiarano sostenibili, lo evidenzino in modo chiaro e trasparente; questo consente ai consumatori di valutare la scelta di acquisti green e serve ad altre imprese come stimolo ad agire in modo responsabile nei confronti dell'ambiente. Adottare misure orientate alla carbon neutrality è fondamentale per ridurre le emissioni di CO2 nella produzione del vino, fino ad azzerarle.
Le certificazioni rappresentano un vantaggio competitivo per le aziende. Quali sono quelle riconosciute in ambito nazionale ed internazionale? Come affronta la sostenibilità il settore vitivinicolo? Vediamolo insieme.
Il futuro del vino è a impatto zero. Lo sanno bene i grandi gruppi che investono nella riduzione dell’impronta di carbonio. Le azioni sostenibili rappresentano una leva strategica, soprattutto nei mercati in cui c’è una spiccata sensibilità ambientale. Ecco il motivo per cui la carbon neutrality sta prendendo piede anche tra le boutique winery storiche.
Firriato è la prima cantina a impatto zero, certificata in Italia “carbon neutral” nel 2019, che ha ridotto e compensato i gas serra; nel 2021 ha vinto il premio per la viticoltura sostenibile.
Il gruppo Santa Margherita nel 2014 ha annunciato che l’intera produzione di Pinot Grigio, distribuita in Canada, era certificata carbon neutral.
Donnafugata ha calcolato nel 2014 la carbon footprint della sua produzione e qualche anno dopo ha comunicato ai consumatori il suo impegno green mediante un’etichetta posta sul retro della bottiglia.
Argiano, la tenuta di Montalcino, da anni ha intrapreso azioni legate alla sostenibilità ambientale. Il suo percorso virtuoso si basa sulle 4 R: riduci, riutilizza, ricicla, recupera.
Con l’entrata in vigore del regolamento CE 203/2012 non si parla più di vino proveniente da uve biologiche, ma di vino biologico; ciò perchè l’intero processo di vinificazione e di trasformazione delle uve è certificato.
Il vino biologico è contraddistinto da un’etichetta con logo europeo: un marchio di garanzia che certifica l’intero processo produttivo del vino.
Il vino per essere definito biologico necessita di una coltivazione senza utilizzo di agenti chimici, ogm e antiparassitari di sintesi; i processi di vinificazione in cantina devono escludere l’uso di sostanze chimiche per la correzione del vino.
Produrre vino sostenibile vuol dire preservare le risorse naturali per le generazioni future. Oggi il vino sostenibile in Italia può essere certificato mediante il progetto VIVA “La sostenibilità della vitivinicoltura in Italia”. Per conseguire la certificazione l’azienda deve rivolgersi al Ministero dell’Ambiente. L’etichetta VIVA si ottiene mediante l’applicazione dei 4 indicatori di sostenibilità: aria, acqua, vigneto e territorio. Insieme misurano la sostenibilità economica, sociale, ambientale e culturale dell’intero ciclo di vita del vino.
Il 23 giugno 2021 il MiPAAF - Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali - ha reso noto il Decreto “Costituzione del comitato della sostenibilità vitivinicola” (legge del 18 luglio 2020 n.77 art. 224-ter). Rappresenta uno dei tre atti amministrativi che rendono operativo il sistema di certificazione della sostenibilità dei vini. Il Decreto è una grande opportunità a livello europeo. L’Italia è il primo Paese a dotarsi di uno standard unico che valuta la reale sostenibilità della filiera vitivinicola; la Nuova Zelanda è invece il Paese più avanzato nella produzione di vino sostenibile nel mondo.
I vini ottenuti mediante specifiche regole di produzione e nel rispetto dell’ambiente, saranno messi in commercio con un logo indicante che si tratta di vino sostenibile, facilmente riconoscibile dai consumatori.
Per rendere operativo il sistema è necessario siano completi gli altri due atti, di competenza del CoSVi (Comitato della Sostenibilità Vitivinicola):
Le produzioni che risultano conformi al disciplinare ottengono un certificato, rilasciato da un organismo di controllo.
Attendiamo il decreto ministeriale che definirà il disciplinare di produzione del vino sostenibile.
“Un buon vino non è dato solo dall’eccellenza del contenuto ma anche dalla sostenibilità del contenitore”. (Forest Stewardship Council).
Il vino in lattina è il nuovo business che si sta diffondendo soprattutto in USA, Regno Unito ed Australia. Pinot Noir, Pinot Grigio, Cabernet Sauvignon, sono solo alcuni dei vini che si possono trovare negli scaffali dei supermercati o nei negozi on line dedicati.
Cambia il contenitore ma non il contenuto. Il vino in lattina sta diventando un mercato in forte crescita. La domanda è spinta dalla facilità di trasporto e dalla resistenza maggiore dell’alluminio rispetto al vetro.
Il formato in alluminio è comodo e anche più accattivante (pensiamo ai millenial); contiene un quantitativo minore di vino, contribuendo al bere responsabile. Soprattutto, l’alluminio è riciclabile e comporta un minor consumo di CO2, rappresentando quindi una scelta green.
In tutti i settori produttivi si parla di sostenibilità, impronta ecologica, ciclo di vita, carbon footprint. Cresce il numero di iniziative, progetti e certificazioni (nazionali ed internazionali) allo scopo di ridurre gli impatti ambientali.
Nel settore vitivinicolo è necessario analizzare gli aspetti produttivi e logistici, fino al consumo e allo smaltimento dei contenitori (es. bottiglia in vetro, scatola di cartone).
I processi impattano, in misura diversa, sull’ambiente: la gestione del vigneto, la vinificazione in cantina, l’imbottigliamento, il trattamento di fine vita del packaging.
La norma ISO 14064 e la norma ISO 14067 sono degli standard internazionali volontari che permettono di quantificare le emissioni di CO2, rispettivamente, dell’organizzazione e del prodotto, secondo la metodologia LCA - Life Cycle Assessment (Analisi del ciclo di vita). Grazie alla carbon footprint i produttori di vino hanno la possibilità di rilevare la natura delle emissioni di CO2 e fare in modo che queste siano ridotte.
Il logo della certificazione carbon footprint consente al consumatore di verificare l’impegno aziendale assunto per migliorare le performance ambientali.
Dimostra la tua sensibilità ambientale e distingui il tuo brand. Aumenta la sostenibilità e la competitività delle tue attività produttive.
Contattaci per sapere come ridurre le emissioni di CO2 nella filiera del vino.
© 2020 – ALL RIGHTS RESERVED - Tecno S.r.l. - Socio Unico – VAT No.: 02173090644 - Social Capital €50.000,00 i.v. - Via Correggio 3, 20149, Milan - Privacy Policy - Cookie Policy